Napoli-İstanbul, il sentimento

Napoli e İstanbul. La prima è una città che, pur avendo io vissuto in Italia per molti anni ed essendoci passata più e più volte, ho trascurato nella conoscenza profonda. La seconda, è il luogo dove io sono nata, e cresciuta. Però ne sono rimasta a lungo lontana. Per tornarci nuovamente.

Sono due città senza dubbio difficili da vivere per i residenti, ma allo stesso tempo irresistibili. Ogni volta che vuoi scappare ti richiamano e più ti allontani più la tua connessione con la loro anima diventa forte. Viverci è una sofferenza ardente.
Ti lamenti, mentre ci vivi, ma quando sei distante ogni giorno che trascorri in loro assenza non fa altro che rafforzare il desiderio di ritornare. Sono città magiche e la ragione per cui ci abiti non è la ricerca della tranquillità quanto, al contrario, la tua dipendenza dalla loro energia caotica.

Ci sono alcune città semplici, ordinate, dove tutto funziona perfettamente secondo uno schema logico e scientifico. Il domani arriva come è previsto dallo ieri, e l’evento più inaspettato che ti potrebbe capitare è rovesciarti un caffè o un vino addosso al bistrot. Alcune altre città, invece, non ti lasciano orfano di emozioni neanche per un momento. Non c’è interruzione al sentimento. Mai. L’unica cosa che puoi sapere con certezza è l’esistenza del caos, della vita. Ci sono istanti in cui le detesti, ti portano al limite dell’esasperazione, poi subentrano – birichini – quei momenti in cui ti innamori e capisci che non puoi vivere senza di loro. Qualunque cosa accada, non puoi rimanere indifferente.

Per queste ragioni, Napoli e İstanbul sono gemelle e sorelle. La vita scorre in un inesauribile e vorticoso flusso di sensazioni; come nelle loro strade pendenti, sconnesse, instabili. Questo susseguirsi di emozioni e scoperte ti tocca in tutti i sensi. Le persone, le automobili, i clacson incessanti, le voci dei venditori che riempiono le strade irregolari. Gli odori che senti mentre cammini: un misto di gas di scarico, sigarette e fiori di stagione. E mentre la brezza ti sfiora la pelle, il sale del mare odora nella tua bocca.

Napoli, come İstanbul, è una bambina amara e ribelle, è una donna estrosa e sexy. Forse è per questo che la loro energia è sempre alta. Sono il fuoco. Anche se non è vicino a un vulcano com’è Napoli, İstanbul è una città pronta a esplodere come se si nutrisse da un magma nascosto. Sono state capitali di molteplici regni e culla di altrettante civiltà. Possiedono e custodiscono un patrimonio culturale, storico e artistico indispensabile al globo. I gruppi etnici che hanno formato il mosaico delle due città aggiungono colori, estetiche, gusti inimitabili. La vita contemporanea, tuttavia, scorre su una frequenza diversa rispetto al passato, assai più intensa e frenetica. Per taluni, schizoide.

In una calda giornata estiva, mentre cammini velocemente per le stradine di Napoli, una porta affascinante ti invita nell’ampio cortile interno. Quando entri, ti ritrovi in un secolo completamente diverso e vieni pervaso da una pace quasi totale; il trambusto del mondo esterno sembra essere rimasto fuori dalla porta. Allo stesso modo, se esci dal traffico di İstanbul, e ti soffermi a sorseggiare un tè in uno dei tanti giardini pubblici di fronte al mare, sentirai che tutta la tua stanchezza si dissolve quasi immediatamente. C’è anche una canzone scritta proprio per questo sentimento: “Sono venuto a prendere un dolce pezzo di pace da Kalamis”.

Il mare è l’elemento comune più importante che rende simile la vita nelle due città. La baia napoletana che abbraccia Capri-Ischia-Procida e il bosforo che è cerniera Europa|Asia. Coloro che abitano vicino al mare lo sanno. Ne sono consapevoli. La sensazione è irripetibile e non può essere paragonata a niente altro. Svegliarsi con l’odore di iodio, ascoltare le voci dei traghetti che passano, fare una passeggiata sul lungomare: è tutto tanto speciale. Soprattutto i venti che soffiano dal mare, sono l’argomento di conversazione più importante in entrambe le città. “C’è lodos a İstanbul oggi o poyraz? Copriti bene se c’è poyraz, può essere molto cattivo! Invece lodos ti può fare venire il mal di testa ;) C’è un detto famoso: “I venti e le ragazze di İstanbul sono inaffidabili”. Perché sono variabili, ti spingono nell’angolo opposto. Lo scirocco di Napoli che porta il caldo è come il “Lodos” di İstanbul, e il maestrale come “Poyraz”.

L’ospitalità è un altra caratteristica che accomuna le città. Vissuta non come necessità sociale o per mettersi in mostra ma quale manifestazione spontanea-sincera di spirito, che ti fa sentire subito a tuo agio. Così tante altre cose potrebbero essere dette e raccontate ma io ho voluto concentrarmi sui sentimenti che Napoli e İstanbul sanno scatenare in chi le abita e le vive ogni giorno.

İstanbul e Napoli. Difficili ma irresistibili ... Caotiche ma belle. Stancanti ma mai noiose ... Capricciose ma dolci ... Ribelli ma confortevoli ... Imprevedibili ma tradizionali ... Emozionanti ma sicuramente non piatte. L’unica cosa da fare è lasciarsi andare alla dolce sensazione di fatalità e goderti quello ti possono offrire. Non ti annoierai.

Ayşe Pınar Akalın

 
Ayşe Pınar Akalın Ayşe Pınar Akalın